Tra le righe dei loro versi, nelle note delle loro canzoni, nei discorsi pronunciati nelle piazze o nelle aule parlamentari, nei gesti di coraggio quotidiano, vive ancora oggi un’eredità che non appartiene al passato, ma si rinnova ogni volta che qualcuno sceglie di non voltarsi dall’altra parte. Gramsci e Matteotti, Luxemburg e Liebknecht, Lenin e Allende, Lumumba e Sankara, Zapata e Durruti: nomi che parlano di rivoluzioni, di dignità e di lotte mai vane. Accanto a loro, le voci che hanno dato forma al sentimento collettivo: De André, Gaber, Jannacci, Dalla, Battiato, Tenco, Endrigo, Bertoli, i poeti come Hikmet, Lorca, Brecht, Rodari, gli scrittori come Sepúlveda, García Márquez, Primo Levi. E poi i simboli della giustizia e della resistenza civile: Falcone, Borsellino, Impastato, Fava, Iqbal Masih, Rachel Corrie, Vittorio Arrigoni. Ricordarli significa continuare il loro cammino. Significa tenere viva una fiamma che non si spegne, un patrimonio umano e culturale che continua a ispirare, a interrogare, a smuovere le coscienze .Questa pagina è per loro. E per tutti coloro che, nel loro nome, credono ancora che un mondo più giusto, più libero, più umano sia possibile.
In memoria
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