sabato, novembre 24, 2007

La legge giusta - Modena City Ramblers



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare. 
"La Legge Giusta" è una canzone dei Modena City Ramblers, inclusa nell'album "Radio Rebelde" del 2002. Il brano affronta con ironia e critica gli eventi legati al G8 di Genova del 2001, mettendo in luce la distorsione delle notizie da parte dei media. La canzone si apre con un inserto parlato: «Bastardo! Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso! Bastardo! Tu l'hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda! Col tuo sasso l'hai ucciso! Prendetelo!». Questa frase, pronunciata dall'ispettore Adriano Lauro durante gli scontri, accusa un manifestante di aver ucciso Carlo Giuliani e diventa la spina dorsale dell'intero testo della canzone.
Piccolo bastardo infame Guarda cosa hai combinato Con tutte le tue bandiere E con i tuoi cortei Con il tuo Che Guevara E le canzoni di ribellione Credi davvero che ancora qualcuno Voglia ascoltare la tua voce? Le auto sputano lingue di fuoco Le strade piangono lacrime nere Sulle pagine dei giornali Hanno già i titoli pronti 

Frasi come "Genova brucia - Con il tuo sasso!" e "Il parlamento - Con il tuo sasso! Vota la legge giusta" sottolineano come le azioni dei manifestanti siano state strumentalizzate per giustificare leggi più repressive. "La Legge Giusta" è una critica potente alla gestione delle proteste e alla narrazione distorta offerta dai media durante il G8 di Genova, invitando l'ascoltatore a riflettere sulla verità dietro gli scontri. Il video ufficiale della canzone è stato realizzato da Federico Micali, Teresa Paoli e Stefano Lorenzi, utilizzando immagini tratte dal loro film "Genova Senza Risposte", che documenta gli avvenimenti di quei giorni.

Le auto sputano lingue di fuoco Le strade piangono lacrime nere Sulle pagine dei giornali Hanno già i titoli pronti Genova brucia - Con il tuo sasso! Qualcuno muore - Proprio adesso! L'Italia cade - Con il tuo sasso! Un colpo esplode - Non è reato! Il dollaro sale - E' un attentato! La borsa crolla - Con il tuo sasso! Milano trema - Le tute bianche! E il parlamento - Con il tuo sasso! Vota la legge giusta

Uno degli aggressori afferra un estintore e lo scaglia contro il mezzo. L'oggetto colpisce l'intelaiatura del finestrino posteriore e rimane incastrato tra la carrozzeria e la ruota di scorta. Dall'interno, uno degli occupanti lo colpisce con un calcio, facendolo rotolare a terra in direzione di un manifestante con il volto coperto da un passamontagna, successivamente identificato come Carlo Giuliani. In quel momento, Giuliani si trova a diversi metri dal Defender, lungo via Tolemaide. Raccoglie l'estintore da terra e, con l'oggetto sollevato, si dirige verso la parte posteriore del mezzo. Tuttavia, prima che possa avvicinarsi, viene colpito da un colpo di pistola. Il carabiniere Mario Placanica si dichiarerà in seguito responsabile dello sparo, affermando di aver esploso due colpi in aria, uno dei quali raggiunse Giuliani. L'altro proiettile colpì un muro accanto alla chiesa in piazza Alimonda, lasciando un segno scoperto solo mesi dopo. Ferito gravemente, Giuliani crolla a terra. Secondo l'autopsia e le immagini video che documentano la scena, morirà dopo diversi minuti, perdendo copiosamente sangue. Nel frattempo, il Defender riesce a ripartire e investe il suo corpo due volte: prima in retromarcia, poi avanzando per lasciare la piazza e mettere in salvo i carabinieri. Quando, circa mezz'ora dopo, arriva il personale medico con un'ambulanza, Giuliani è già morto. Non ha ricevuto alcun soccorso dalle Forze dell'Ordine, che, subito dopo la sua caduta, hanno rioccupato la piazza e circondato il suo corpo. L'evento, documentato da numerosi filmati e fotografie, viene trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo, testimoniando il drammatico livello di violenza raggiunto dagli scontri di Genova.



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