"Celia de la Serna" è una canzone di Roberto Vecchioni, pubblicata nell'album El bandolero stanco del 1997. Il brano racconta la storia di una madre che, immersa nei ricordi, ripercorre le emozioni vissute con il suo bambino, destinato a diventare un uomo dalle molteplici sfaccettature: guerrigliero, scrittore, romantico, politico, viaggiatore. Quel bambino era Ernesto Guevara.
O madre, madre,che infinito, immenso cielo sarebbe il mondo se assomigliasse a te! Uomini e sogni come le tue parole,la terra e il grano come i capelli tuoi.
La canzone è anche un omaggio alla figura materna, simbolo del primo legame affettivo e fulcro della crescita emotiva e personale. Il rapporto tra madre e figlio è universale, radicato in ogni cultura e specie, rappresentando l’amore incondizionato e la protezione.
O madre, madre,se sapessi che dolore!Non è quel mondo che mi cantavi tu:tu guarda fuori,tu guarda fuori sempre,e spera sempre di non vedermi mai;sarò quel figlio che ami veramente,soltanto e solo finché non mi vedrai.
Il testo ripercorre momenti significativi della vita del Che: la passione giovanile per il rugby (col tuo pallone, nero di lividi e di botte), all’asma che lo ha accompagnato per tutta la vita (quella tosse, amore, che non passava mai la notte), il viaggio avventuroso con Alberto Granado sulla leggendaria moto Norton 500 (la "poderosa" accesa nel cortile). Non manca il richiamo al soprannome che gli fu dato sui campi da rugby, abbreviazione di "Furibondo della Serna" (Fuser, Fuser è ritornato!).
TOCCANTE, AVVOLGENTE E, SOPRATTUTTO "CO"INVOLGENTE
RispondiEliminaEmozionante commovente e meravigliosa!
RispondiEliminaMeravigliosa canzone
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