Nelson Mandela, simbolo della lotta contro l'apartheid in Sudafrica, fu un attivista per i diritti civili, avvocato, rivoluzionario e successivamente uomo di governo, impegnato nella riconciliazione nazionale. Fu il primo presidente sudafricano non bianco, ricoprendo la carica dal 1994 al 1999, dopo le prime elezioni multietniche del Paese. Mandela trascorse 27 anni in carcere a causa del suo impegno contro il segregazionismo razziale e fu protagonista, insieme a Frederik de Klerk, delle trattative che portarono alla fine dell'apartheid, un risultato che valse a entrambi il Nobel per la pace nel 1993.Mandela, attivo nell'African National Congress (ANC) dal 1942, abbracciò inizialmente la non violenza ispirandosi a Gandhi, ma successivamente contribuì alla fondazione del movimento armato Umkhonto we Sizwe. Influenzato dal marxismo e dalla rivoluzione cubana, fu membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudafricano e portò l'ANC nell'Internazionale Socialista. Ideologicamente vicino all'Ubuntu, un concetto di umanità condivisa, unì nazionalismo africano e socialismo democratico nella sua visione politica.
"Inventare l'avvenire - 4 rivoluzionari africani diventati diventati grandi leaders politici" di Valerio Corzani
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