Viva l'Italia, l'Italia liberata, l'Italia del valzer, l'Italia del caffè. L'Italia derubata e colpita al cuore, viva l'Italia, l'Italia che non muore. Viva l'Italia, presa a tradimento, l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre, l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre, l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l'Italia, l'Italia che resiste.
La prima frase del brano, “l’Italia liberata”, e l’ultima, “l’Italia che resiste”, richiamano le vicende della Seconda guerra mondiale e il valore della Resistenza, elementi fondanti della storia repubblicana italiana. Il verso “Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre” fa invece riferimento alla strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano. In quell'attentato terroristico, considerato il primo e più simbolico atto della cosiddetta Strategia della Tensione, persero la vita diciassette persone e altre ottantotto rimasero ferite. Francesco De Gregori cita questo tragico evento per sottolinearne l’importanza storica: una ferita profonda nel tessuto democratico del Paese, da cui però l’Italia è riuscita a reagire e rialzarsi, riaffermando i valori della libertà e della giustizia.
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