giovedì, novembre 05, 2020

Che il Mediterraneo sia -Eugenio Bennato



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Nel 2002, Eugenio Bennato ha dato voce a un inno potente con Che il Mediterraneo sia, un brano che celebra la bellezza e la multiculturalità di questo mare, da sempre crocevia di popoli, storie e tradizioni.
Andare, andare, simme tutt'eguale affacciati alle sponde dello stesso mare e nisciuno è pirata e nisciuno è emigrante simme tutte naviganti 

Un mare che accoglie città e marinai, religioni e culture diverse, accomunate però da profonde similitudini.Il Mediterraneo diventa così simbolo di scambio, di condivisione, di unione tra civiltà. Un luogo di incontro, di commercio, di cultura, di uguaglianza e di amore fraterno. Non un mare di sangue, non un cimitero per chi fugge da guerre, povertà e disperazione.La canzone di Bennato è più di una semplice melodia: è un invito alla riflessione. Il brano richiama il coraggio dei marinai e delle grandi esplorazioni, ma denuncia anche le contraddizioni del presente: un mare che dovrebbe unire e che invece, troppo spesso, si trasforma in una "fortezza senza porte", teatro di tragedie umane che non possiamo ignorare.
Che il Mediterraneo sia quella nave che va da sola tra il futuro la poesia nella scia di quei marinai e quell'onda che non smette mai che il Mediterraneo sia.

Oltre a essere un capolavoro musicale, Che il Mediterraneo sia è diventata la colonna sonora di questo mare, scelta anche come sigla del programma Rai Lineablu, a conferma del suo messaggio universale di speranza e fratellanza.

 






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