La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Mercanti e servi dei Nomadi a una melodia accattivante intrecciata perfettamente alla voce di Augusto Daolio che ne scrive anche il testo insieme a Beppe Carletti e Odoardo Veroli.
Il brano è inserito nel quindicesimo album della band italiana dal titolo Solo Nomadi pubblicato nel 1990.
"In casa dei mercanti sembra sempre grande festa se c'è il maiale gli tagliano la testa, la casa dei mercanti, nascosta, blindata dal resto del mondo, protetta isolata. In casa dei servi si aspetta la festa ma se non è quel giorno la speranza resta, la casa dei servi, casa da rifare, ai primi scossoni, può anche crollare"
La canzone mercanti e servi dei Nomadi descrive lo stile di vita di due gruppi sociali e le loro differenze. La casa dei mercanti è sopra un monte nascosta, blindata ,protetta e isolata.
La casa dei servi è in basso è da rifare e basta poco che potrebbe crollare.
Da un lato, la casa dei mercanti appare come un luogo di ricchezza e feste, ma è anche caratterizzata da isolamento e oppressione.
Dall'altro, la casa dei servi è fragile e segnata dall'attesa di giorni migliori che potrebbero non arrivare mai.
Le figlie dei mercanti, sebbene privilegiate, vivono una noia nascosta sotto la loro apparente perfezione, mentre le figlie dei servi sognano una vita diversa.
Il ritornello sottolinea come, al di là delle differenze, sia i mercanti che i servi affrontano la fugacità dei sogni e delle certezze.
"La casa dei mercanti è alta su quel monte la casa dei servi è in basso dopo il ponte. Ma le paure, scendono giù mentre i sogni, salgono su, salgono su"
La canzone riflette quindi sulla disuguaglianza sociale, ma anche sulla comune ricerca della felicità e della realizzazione.
Il messaggio è che nella vita ci vorrebbe maggiore uguaglianza tramite la condivisione ,senza discriminazioni sociali e pregiudizi.
"Mercanti e servi, la stessa vita, sogni o denari, sabbia fra le dita, sabbia fra le dita"
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