La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
"Lager" di Francesco Guccini è inserita nell'ottavo album in studio Metropolis pubblicato nel 1981. Questa canzone era già stata incisa nel 1979 dall'Assemblea Musicale Teatrale, sul loro album Il sogno di Alice.
Il termine "lager" ha un forte significato storico, riferendosi ai campi di concentramento, campi di sterminio e campi di lavori forzati costruiti dai nazisti tra il 1933 e il 1945. Derivante dal tedesco Lager (che significa "magazzino" o "campo"), questo termine è associato ai luoghi in cui milioni di prigionieri, tra cui ebrei, oppositori politici, rom, omosessuali e altre minoranze, furono imprigionati, sfruttati e sterminati. Il "lager" è diventato simbolo di sofferenza, violenza e disumanità, in quanto i prigionieri venivano trattati come numeri, privati della loro identità e della loro dignità.
La parola è fortemente connotata da un'immagine di sofferenza, oppressione e morte.
Il governo tedesco dal 1933 al 1945, fece costruire 20 000 lager.I più noti campi di concentramento in Germania, Austria e Polonia furono quelli di Auschwitz, Buchenwald, Birkenau, Dachau, Mauthausen.
Cos'è un lager? E' una cosa nata in tempi tristi, dove dopo passano i turisti, occhi increduli agli orrori visti... "non gettar la pelle del salame!"... Cos'è un lager? E' una cosa come un monumento e il ricordo assieme agli anni è spento, non ce n'è mai stati, solo in quel momento, l' uomo in fondo è buono, meno il nazi infame! Ma ce n'è, ma c'è chi li ha veduti o son balle di sopravvissuti? Illegali i testimoni muti, non si facciano nemmen parlare! Cos'è un lager? Sono mille e mille occhiaie vuote, sono mani magre abbarbicate ai fili, son baracche, uffici, orari, timbri e ruote, son routine e risa dietro a dei fucili, sono la paura, l' unica emozione, sono angoscia d' anni dove il niente è tutto, sono una pazzia ed un' allucinazione che la nostra noia sembra quasi un rutto, sono il lato buio della nostra mente, sono un qualche cosa da dimenticare, sono eternità di risa di demente, sono un manifesto che si può firmare... E un lager, cos'è un lager? Il fenomeno ci fu. E' finito! Li commemoriamo, il resto è un mito! l'hanno confermato ieri giù al partito, chi lo afferma è un qualunquista cane! Cos'è un lager? E' una cosa sporca, cosa dei padroni, cosa vergognosa di certe nazioni, noi ammazziamo solo per motivi buoni... quando sono buoni? Sta a noi giudicare! Cos'è un lager? E' una fede certa e salverà la gente, l' utopia che un giorno si farà presente millenaria idea, gran purga d' occidente, chi si oppone è un giuda e lo dovrai schiacciare! Cos'è un lager? Son recinti e stalli di animali strani, gambe che per anni fan gli stessi passi, esseri diversi, scarsamente umani, cosa fra le cose, l' erba, i mitra, i sassi, ironia per quella che chiamiam ragione, sbagli ammessi solo sempre troppo dopo, prima sventolanti giustificazioni, una causa santa, un luminoso scopo, sono la furiosa prassi del terrore sempre per qualcosa, sempre per la pace, sono un posto in cui spesso la gente muore, sono un posto in cui, peggio, la gente nasce... E un lager... E' una cosa stata, cosa che sarà, può essere in un ghetto, fabbrica, città, contro queste cose o chi non lo vorrà, contro chi va contro o le difenderà, prima per chi perde e poi chi vincerà, uno ne finisce ed uno sorgerà sempre per il bene dell'umanità, chi fra voi kapò, chi vittima sarà in un lager?
La canzone affronta il tema dei lager in modo profondo, simbolico e critico, utilizzando il termine per esplorare sia la memoria storica dei campi di concentramento nazisti, sia per allargare il concetto alla condizione di oppressione e disumanità che può manifestarsi in varie forme di autoritarismo e violenza. La canzone si interroga sul significato di un "lager" e sulla natura umana, riflettendo sulle tragedie passate e sul rischio che situazioni simili possano ripetersi.
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