Ero bambino E davo calci ad un pallone Gente comune nel quartiere Ed il sudore. Cosa vuol dire Camminare per il pane Marcato a uomo Mi volevo liberare.Dal mio destino Di ogni giorno ad otto ore Dal fiato sul mio collo Da una condizione. Un catenaccio A denti stretti e un contrattacco Su quella fascia La bellezza di un riscatto.
"Ci sono giocatori che con i soldi guadagnati si comprano lo yacht,una Ferrari, una villa al mare. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno."Cristiano Lacarelli
Cristiano Lucarelli è un ex calciatore italiano, noto per il suo profondo legame con il Livorno e per la sua schiettezza, dentro e fuori dal campo. Conosciuto anche per le sue idee politiche di sinistra, che ha sempre manifestato apertamente, è un simbolo di passione e attaccamento alla maglia, lontano dalle logiche economiche del calcio moderno. Ha vinto diversi trofei, tra cui una Coppa Intertoto UEFA (1998) e una Coppa di Spagna (1998-1999) con il Valencia, oltre a una Coppa Italia con il Napoli (2011-2012). Nel 2004-2005 è stato capocannoniere della Serie A con il Livorno, di cui è il secondo miglior marcatore di sempre dopo Igor Protti. Con la nazionale Under-23 ha conquistato i Giochi del Mediterraneo (1997), mentre in nazionale maggiore ha totalizzato sei presenze e tre reti. Attaccante dal buon fiuto del gol, era forte fisicamente, abile di testa e un rigorista affidabile, con 49 rigori segnati su 57. Ha raccontato la sua carriera e la sua visione del calcio nella sua autobiografia "Tenetevi il miliardo", in cui sottolinea la scelta di privilegiare il cuore rispetto al denaro. Lucarelli resta un’icona del calcio italiano, rappresentando ideali di passione e fedeltà ai valori sportivi.
E allora so che intorno C'è tanto dolore Non solo l'oro dei contratti Da firmare.Uno squilibrio Dove sempre brucia un fuoco Milioni in un'azione Sempre in fuorigioco. Perché là fuori C'è chi gioca una partita Che già in svantaggio Prende calci dalla vita.
"A tutti i miei allenatori dico sempre che mi tengano fuori per motivi tecnici, senza mai far risalire l'eventuale esclusione alla stanchezza, perché io non ammetto che un calciatore sia stanco. È un insulto alla classe operaia."Cristiano Lacarelli
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