La strage dell'Italicus fu un attentato terroristico di matrice neofascista, compiuto nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974 sul treno Italicus, mentre attraversava San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. L'attacco, di natura dinamitarda, causò la morte di 12 persone alcune uccise dall’esplosione, altre arse vive dalle fiamme che ne seguirono e il ferimento di altre 48. La tragedia avrebbe potuto assumere proporzioni ancora più drammatiche: si ipotizza che, se l’ordigno fosse esploso all’interno della lunga galleria dell’Appennino, come avvenne dieci anni dopo nella strage del Rapido 904, il numero delle vittime avrebbe potuto salire a diverse centinaia.La strage dell'Italicus è considerata uno dei più gravi attentati avvenuti durante gli anni di piombo, insieme alla strage di piazza Fontana (1969), alla strage di piazza della Loggia (1974) e a quella della stazione di Bologna (1980). Tutti episodi riconducibili a gruppi eversivi neofascisti e di estrema destra. L’attentato si inserisce nella fase conclusiva della cosiddetta strategia della tensione, portata avanti da ambienti dell’estrema destra con l’obiettivo di destabilizzare il Paese e favorire un colpo di stato o un intervento autoritario da parte delle forze armate.
https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_dell'Italicus
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