"Genova brucia – La canzone censurata di Simone Cristicchi sul G8 di Genova 2001"
La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Genova brucia è un brano di Simone Cristicchi, pubblicato all'interno dell’album Grand Hotel Cristicchi, terzo disco del cantautore romano, uscito il 19 febbraio 2010 in concomitanza con la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2010 con la canzone Meno male. Scritta originariamente nel 2002, Genova brucia racconta i tragici e violenti eventi del G8 di Genova del 2001, scegliendo un punto di vista inusuale: quello di un poliziotto coinvolto negli scontri. Cristicchi ha più volte dichiarato che la canzone fu bloccata per anni prima di poter essere pubblicata. «Era pronta già nel 2002 ha raccontato ma mi fu chiaramente consigliato di non farla uscire. Chi allora era ai vertici della Sony temeva che il brano potesse creare problemi, che le forze dell’ordine potessero prenderla male, e non volevano correre rischi. Il mio contratto prevedeva che ogni canzone venisse approvata dai dirigenti, quindi avevano il coltello dalla parte del manico». Secondo l’artista, si trattò di una vera e propria forma di “censura preventiva”. Solo nel 2010, con Grand Hotel Cristicchi, il brano ha finalmente visto la luce, offrendo una testimonianza intensa e scomoda su una delle pagine più buie della storia recente italiana.
Parte la carica voi ve la date a gambe temete il manganello o la pallottola vagante? Tute bianche si tingono di sangue,sudore e lacrimogeni sparati sulla gente. Tu che ti rifugi nel cortile prenderai più botte che se fossi nato in Cile.
I versi, diretti ed espliciti, raccontano episodi di violenza e repressione, evocando anche la figura di Carlo Giuliani, ucciso durante le proteste.
Nel 2010, durante l’esecuzione del brano al Concerto del Primo Maggio, Genova brucia è tornata al centro del dibattito pubblico.
Per il suo contenuto fortemente critico verso determinati comportamenti delle forze dell’ordine, la canzone è stata al centro di polemiche e ha suscitato reazioni indignate da parte di alcuni sindacati di polizia. Cristicchi, tuttavia, ha chiarito più volte che Genova brucia non intendeva essere un’accusa generalizzata nei confronti della Polizia di Stato, ma piuttosto una denuncia puntuale degli abusi e delle storture emerse in quei giorni.
Qui non serve a niente chiedere aiuto piangi quanto vuoi non ti risponderà nessuno non c'è Manu Chao e nemmeno il tuo avvocato canta la mia filastrocca siamo a Bolzaneto. 1,2,3 viva viva Pinochet 4,5,6 fossi in te non parlerei 7,8,9 il negretto non commuove. Ne è morto solo uno ma potevano essere cento i mandanti del massacro sono ancora in Parlamento
Il brano ha ottenuto un importante riconoscimento: la nona edizione del Premio Amnesty Italia, che ne ha valorizzato il contributo in termini di difesa dei diritti umani e memoria storica.
«Sono sinceramente onorato e orgoglioso di ricevere il Premio Amnesty Italia per Genova brucia, una canzone nata per raccontare una delle verità scomode legate ai fatti del G8 di Genova del 2001. Il prestigio di questo riconoscimento contribuisce a valorizzare il brano, trasformandolo in uno strumento di memoria, affinché non si dimentichi una delle pagine più vergognose e oscure della nostra storia recente. Genova rappresenta ancora oggi una ferita aperta per chi, in questo piccolo Paese, continua a chiedere verità e giustizia .Dedico questo premio con tutto il cuore a Heidi e Giuliano Giuliani, a don Andrea Gallo, a tutti i ragazzi che erano a Genova nel 2001 e a coloro che, ancora oggi, lottano per il rispetto dei diritti umani, alzando la testa e la voce in mezzo a questo assordante silenzio».
Simone Cristicchi
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