lunedì, agosto 02, 2004

Strage di Bologna


La strage di Bologna fu un attentato terroristico di matrice neofascista, avvenuto il 2 agosto 1980 nella sala d'aspetto della seconda classe della stazione centrale della città. L'esplosione causò 85 morti e oltre 200 feriti, rendendola la più grave strage del secondo dopoguerra in Italia e un episodio simbolo della strategia della tensione. La vittima più giovane aveva 3 anni (Angela Fresu). L'attentato rappresentò l'ultima e più sanguinosa tra le stragi degli anni di piombo, dopo quelle di piazza Fontana (1969), piazza della Loggia (1974) e del treno Italicus (1974). Le indagini si orientarono fin da subito sull'area neofascista. Nonostante numerosi depistaggi, le sentenze portarono alla condanna di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e successivamente Gilberto Cavallini. Furono inoltre condannati per depistaggio Licio Gelli, esponente della loggia P2, e altri appartenenti ai servizi segreti deviati. 


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