La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
“Girotondo” è una canzone di Fabrizio De André, inclusa nell’album “Tutti morimmo a stento” del 1968.
La semplicità della voce di De André, accompagnata da una chitarra e da un coro di bambini, trasforma la canzone in un manifesto contro la guerra tramite una filastrocca malinconica.
"La bomba è già caduta, Marcondiro'ndera la bomba è già caduta, chi la prenderà? La prenderanno tutti, Marcondiro'ndera sian belli o siano brutti, Marcondiro'ndà Sian grandi o sian piccini li distruggerà sian furbi o sian cretini li fulminerà"
Nella canzone, i bambini giocano in girotondo, un gioco simbolo di leggerezza e infanzia. Tuttavia, intorno a loro si manifesta la crudeltà della guerra, che distrugge tutto ciò che trova sul suo cammino. I bambini, pieni di fiducia, sperano che qualcuno fermi questa distruzione, ma la realtà li delude: nessuno riesce a fermare la guerra, e quando tutto è ormai perduto, non resta altro da fare che giocare a fare la guerra.
"Di gente, bestie e fiori no, non ce n'è più viventi siam rimasti noi e nulla più. La terra è tutta nostra, Marcondiro'ndera ne faremo una gran giostra, Marcondiro'ndà. Abbiam tutta la terra Marcondiro'ndera giocheremo a far la guerra, Marcondiro'ndà..."
L’immagine del girotondo, così innocente e pura, diventa un potente contrasto con la brutalità del mondo degli adulti, fatto di violenza e devastazione.
La canzone è una riflessione amara sull'impatto delle guerre.
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