La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
"La Locomotiva" è una delle canzoni più iconiche di Francesco Guccini, pubblicata nel 1972 all'interno dell'album Radici. È diventata un simbolo del cantautorato italiano impegnato, capace di mescolare poesia, politica e narrazione epica.
Vale la pena ricordare anche la cover realizzata nel 1996 dal gruppo Modena City Ramblers, inserita nel loro album La grande famiglia.
Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia...
La canzone racconta una storia ispirata a fatti realmente accaduti: quella di un fuochista anarchico che, mosso da ideali di giustizia sociale, decide di dirottare una locomotiva in un atto disperato e simbolico di rivolta. Era il 20 luglio 1893 quando Pietro Rigosi, fuochista anarchico di 28 anni originario di Bologna, si impossessò di una locomotiva dopo averla staccata da un treno merci. La lanciò a tutta velocità lungo una linea morta della stazione di Bologna, facendola schiantare contro una vettura in sosta, a circa 50 chilometri orari. L’impatto fu tremendo, ma Rigosi si salvò miracolosamente, pur riportando gravi ferite: gli fu amputata una gamba e il volto rimase sfigurato dalle cicatrici
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!
Non rivelò mai il motivo di quel gesto estremo. I giornalisti cercarono invano di strappargli una dichiarazione, ma lui rimase in silenzio. Sposato e padre di due bambine, forse compì quell'atto come forma di protesta contro le durissime condizioni di lavoro e i turni massacranti. O forse, come suggerisce la canzone, per “andare a cozzare contro un treno pieno di signori”. Guccini trasse ispirazione da questa storia, letta nel libro Trent’anni di Officina di Romolo Bianconi, pur senza menzionare esplicitamente Rigosi nel testo.
●COVER
1996 Modena City Ramblers nell'album La grande famiglia
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