
La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
"I Segni Sulla Pelle" è un brano del gruppo italiano Casa del Vento, tratto dall'album Al Di Là Degli Alberi, pubblicato nel 2004. La canzone affronta con forza temi sociali e politici, ispirandosi ai drammatici eventi del G8 di Genova del 2001, in particolare ai fatti accaduti nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto.
Alla scuola Diaz,durante un’irruzione delle forze dell’ordine,tutti gli occupanti furono arrestati e molti picchiati, nonostante non avessero opposto resistenza. I giornalisti presenti assistettero al trasporto di numerosi feriti in barella. La Questura dichiarò che le lesioni erano preesistenti e mostrò del materiale sequestrato, senza però rispondere alle domande della stampa. Un arrestato rimase in coma per due giorni, e le riprese mostrarono sangue sui muri e sui pavimenti. Nessuno fu informato del proprio arresto né delle accuse, che vennero apprese solo successivamente, spesso in ospedale o tramite i media. Le accuse includevano devastazione, saccheggio e porto d’armi, nonostante gli arrestati non si conoscessero tra loro. Tra i 63 feriti, tre ebbero prognosi riservata: la studentessa tedesca Melanie Jonasch, il connazionale Karl Wolfgang Baro e il giornalista inglese Mark Covell, tutti con gravi traumi e lesioni multiple, frutto di violente percosse.
Alla caserma di Bolzaneto fu adibita a carcere provvisorio per i manifestanti arrestati. Al suo interno si verificarono torture fisiche e psicologiche da parte di agenti, guardie penitenziarie e personale medico. I detenuti subirono violenze, umiliazioni, minacce a sfondo sessuale, privazioni di cure e diritti basilari. Alcuni furono costretti a restare in piedi per ore con le mani alzate, senza accesso ai servizi igienici. Gli abusi furono accompagnati da richiami a ideologie fasciste e naziste.
Ricorda di una notte in una scuola che piena di pacifiche persone avevano soltanto quella colpa di credere in un mondo un po’ migliore braccati in ogni stanza e per le scale picchiati come prede da scannare lasciati al pavimento a far vedere che cosa un manganello può lasciare
Attraverso una narrazione intensa e coinvolgente, il brano racconta le violenze subite da manifestanti pacifici, colpevoli soltanto di credere in un mondo più giusto. Manganelli, ferite, occhi tumefatti e ossa spezzate diventano immagini potenti delle torture fisiche e psicologiche inflitte in quei giorni. Il riferimento al “ventennio” fascista evidenzia la gravità degli abusi, accostandoli a una delle pagine più buie della storia italiana. I “segni sulla pelle” evocati nel titolo non si limitano alle cicatrici visibili: sono anche ferite interiori, memorie collettive che continuano a bruciare nella coscienza delle vittime e dell’intera società.
E noi che non portiamo una divisa vogliamo camminare nel futuro e noi che non vestiamo tutti uguali noi non saremo servi di nessuno i segni sulla pelle bruciano ancora nella mia mente bruciano ancora
Nonostante la brutalità vissuta, il brano lascia spazio a un messaggio di resistenza e speranza: un invito a non dimenticare e a continuare la lotta contro ogni forma di oppressione.
« La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. »
Amnesty International
Titolo
DiazAnno 2012
Durata 2h 7min
Età T
Regista Daniele Vicari
Cast Claudio Santamaria Max Flamini Jennifer Ulrich Alma Koch Elio Germano Luca Gualtieri Davide Iacopini Marco Ralph Amoussou Etienne Fabrizio Rongione Nick Janssen
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