Sacco e Vanzetti la canzone di De Gregori e Giovanna Marini e la storia vera
La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
La canzone “Sacco e Vanzetti”, interpretata da Francesco De Gregori e Giovanna Marini e inclusa nell’album Il fischio del vapore (2002), racconta la tragica vicenda dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, accusati ingiustamente di un crimine negli Stati Uniti e condannati a morte in un processo che scosse l’opinione pubblica mondiale.
Il testo è basato su una canzone popolare anonima successiva al 1927, scritta sull'aria de "Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio".
Il brano è uno dei più intensi esempi di canzone civile italiana, unendo memoria storica e impegno sociale.
Entra poi nella cella il bravo confessore domanda a tutti e due la santa religione Sacco e Vanzetti con grande espression "Noi moriremo senza religion"
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti erano due attivisti anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti. Sacco, originario di Torremaggiore (Puglia), lavorava come operaio in una fabbrica di scarpe; Vanzetti, nato a Villafalletto (Piemonte), faceva il pescivendolo. Entrambi erano oppositori della guerra e attivi nei movimenti operai italo-americani.
Nel 1920 furono arrestati per possesso di armi e materiale sovversivo, e poco dopo accusati di una rapina con omicidio in un calzaturificio del Massachusetts. Il processo che ne seguì fu segnato da irregolarità, pregiudizi politici e xenofobia verso gli immigrati italiani.
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza addio amici in cor la fè Viva l'Italia e abbasso il Re
Durante il processo, la giuria già ostile per le loro idee anarchiche negò una difesa equa. Nonostante l’assenza di prove concrete e la testimonianza di un detenuto che li scagionava, furono condannati a morte. Il 23 agosto 1927, Sacco e Vanzetti furono giustiziati sulla sedia elettrica.
Il caso divenne simbolo universale di ingiustizia giudiziaria. Manifestazioni di protesta si tennero in tutto il mondo, con appelli da parte di intellettuali come Einstein, Dos Passos e Shaw.
Le loro dichiarazioni, intrise di umanità e ideali di pace, trasformarono la loro vicenda in una leggenda morale.
“...questa guerra è soltanto a favore dei milionari, non per rendere civili gli uomini... Io non odio nessuno. Ho lavorato fianco a fianco con irlandesi, tedeschi, francesi… sono tutti miei fratelli.” Nicola Sacco
“…in tutta la mia vita non ho mai rubato, mai ucciso… e mi sono sempre battuto per cancellare il delitto dalla faccia della terra.”Bartolomeo Vanzetti
Nel 1977, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis riconobbe ufficialmente l’ingiustizia, riabilitando le loro figure e affermando che il caso doveva servire “da monito contro i pregiudizi e l’intolleranza”.
Il testo della canzone alterna linguaggio poetico e documentario, e la voce doppia (Marini e De Gregori) rafforza il carattere corale e universale del canto.
È un omaggio ai martiri della giustizia e alla memoria dei diritti civili.
La loro storia resta attuale come simbolo di resistenza, libertà di pensiero e lotta contro i pregiudizi.
La canzone continua a essere un documento storico, ricordando che la giustizia deve sempre restare libera da ideologie e discriminazioni.

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