La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
La canzone "Sacco e Vanzetti", interpretata da Francesco De Gregori e Giovanna Marini, narra la tragica vicenda dei due anarchici italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, accusati ingiustamente di un crimine negli Stati Uniti e condannati a morte in un processo che sollevò forti polemiche. Il brano è incluso nell'album Il fischio del vapore (2002), una raccolta di canti sociali, del lavoro e delle lotte popolari. Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti erano due attivisti anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti, accusati di rapina e duplice omicidio in un calzaturificio del Massachusetts nel 1920. Arrestati, processati e condannati a morte, il loro caso divenne simbolo di un processo ingiusto, sospettato di essere stato influenzato da pregiudizi politici e sociali. Nonostante l'assenza di prove concrete e la testimonianza di un altro detenuto che li scagionava, il 23 agosto 1927 furono giustiziati sulla sedia elettrica.Nel 1977, il governatore del Massachusetts, riconoscendo l'ingiustizia subita, riabilitò le loro figure, dichiarando che il loro caso doveva servire da monito contro i pregiudizi e l'intolleranza verso le idee non conformi.
Entra poi nella cella il bravo confessore domanda a tutti e due la santa religione Sacco e Vanzetti con grande espression "Noi moriremo senza religion"
Nicola Sacco, originario di Torremaggiore (Puglia), lavorava come operaio in una fabbrica di scarpe, mentre Bartolomeo Vanzetti, nato a Villafalletto (Piemonte), era pescivendolo negli Stati Uniti. Entrambi erano anarchici, oppositori della guerra e attivi nei movimenti operai italo-americani. Nel 1920 furono arrestati per possesso di armi e materiale sovversivo, e poco dopo accusati di una rapina con omicidio avvenuta nel calzaturificio Slater and Morrill di South Braintree. Il processo che ne seguì fu caratterizzato da gravi irregolarità e fu ampiamente considerato una farsa, influenzato da un clima di intolleranza politica e xenofobia nei confronti degli immigrati e degli anarchici. La giuria, già ostile nei loro confronti per le loro idee politiche, non permise una difesa equa.
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza addio amici in cor la fè Viva l'Italia e abbasso il Re
Nicola esprimeva con forza la sua opposizione alla guerra con queste parole:
“…questa guerra è soltanto a favore dei milionari, non per rendere civili gli uomini. Si combatte per interessi economici, ci si uccide per permettere ad alcuni di mettere da parte milioni di dollari. Io non odio nessuno. Ho lavorato fianco a fianco con irlandesi, tedeschi, francesi… sono tutti miei fratelli, li amo come posso amare mia moglie e i miei bambini… E io dovrei uccidere quegli uomini? Io non credo alla guerra.” Durante il processo, alla domanda del procuratore Winfield Wilbar, "Avete qualcosa da dire per evitare che venga pronunciata la sentenza?", Bartolomeo rispose con la stessa fermezza: “…in tutta la mia vita non ho mai rubato, mai ucciso… e mi sono sempre battuto per cancellare il delitto dalla faccia della terra.”
La loro morte resta una delle ingiustizie più emblematiche della storia americana. Oggi, Sacco e Vanzetti sono considerati martiri della giustizia, simboli di resistenza contro l'intolleranza e le discriminazioni. Il loro ricordo è ancora celebrato, come un monito contro l'ingiustizia, a difesa dei diritti civili e della libertà di pensiero.
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