La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
"Le Déserteur" è una celebre canzone antimilitarista scritta da Boris Vian nel 1954, pubblicata il giorno della disfatta francese nella Battaglia di Dien Bien Phu. Il brano, interpretato inizialmente da Marcel Mouloudji, è diventato un inno contro la guerra, esprimendo la protesta di un uomo chiamato alle armi che rifiuta di combattere. La canzone ha ispirato numerosi artisti internazionali, tra cui Joan Baez, e ha subito varie censure nel corso degli anni. In Italia, la versione più nota è quella tradotta da Giorgio Calabrese, interpretata da cantanti come Ornella Vanoni e Ivano Fossati diventando un simbolo del pacifismo e dell'antimilitarismo. Nonostante le controversie, il brano ha mantenuto il suo potere evocativo e il suo messaggio di pace. Le Déserteur è sicuramente una delle canzone contro la guerra più celebre di tutti i tempi.
Monsieur le Président
Je vous fais une lettre
Que vous lirez peut-être
Si vous avez le temps
Je viens de recevoir
Mes papiers militaires
Pour partir à la guerre
Avant mercredi soir
Monsieur le Président
Je ne veux pas la faire
Je ne suis pas sur terre
Pour tuer des pauvres gens
C'est pas pour vous fâcher
Il faut que je vous dise
Ma décision est prise
Je m'en vais déserter
Depuis que je suis né
J'ai vu mourir mon père
J'ai vu partir mes frères
Et pleurer mes enfants
Ma mère a tant souffert
Elle est dedans sa tombe
Et se moque des bombes
Et se moque des vers
Quand j'étais prisonnier
On m'a volé ma femme
On m'a volé mon âme
Et tout mon cher passé
Demain de bon matin
Je fermerai ma porte
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins
Je mendierai ma vie
Sur les routes de France
De Bretagne en Provence
Et je dirai aux gens:
Refusez d'obéir
Refusez de la faire
N'allez pas à la guerre
Refusez de partir
S'il faut donner son sang
Allez donner le vôtre
Vous êtes bon apôtre
Monsieur le Président
Si vous me poursuivez
Prévenez vos gendarmes
Que je n'aurai pas d'armes
Et qu'ils pourront tirer
(versione Italiana) In piena facoltà
Egregio presidente
Le scrivo la presente
Che spero leggerà
La cartolina qui
Mi dice terra terra
Di andare a far la guerra
Quest'altro lunedì
Ma io non sono qui
Egregio presidente
Per ammazzar la gente
Più o meno come me
Io non ce l'ho con lei
Sia detto per inciso
Ma sento che ho deciso
E che diserterò
Ho avuto solo guai
Da quando sono nato
E i figli che ho allevato
Han pianto insieme a me
Mia mamma e mio papà
Ormai son sotto terra
E a loro della guerra
Non gliene fregherà
Quand'ero in prigionia
Qualcuno mi ha rubato
Mia moglie e il mio passato
La mia migliore età
Domani mi alzerò
E chiuderò la porta
Sulla stagione morta
E mi incamminerò
Vivrò di carità
Sulle strade di Spagna
Di Francia e di Bretagna
E a tutti griderò
Di non partire più
E di non obbedire
Per andare a morire
Per non importa chi
Per cui se occorrerà
Del sangue ad ogni costo
Andate a dare il vostro
Se vi divertirà
E dica pure ai suoi
Se vengono a cercarmi
Che possono spararmi
Io armi non ne ho
●COVER
- 1971 Ornella Vanoni nel singolo Le Mantellate
- 1992 Ivano Fossati nell’album Lindbergh
- 2009 Luigi Tenco"Padroni della terra" nell'album Luigi Tenco: Inediti
- 2017 Gino Paoli nell’album 3
- 2018 Antonella Ruggiero nell’album Quando facevo la cantante
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