venerdì, novembre 01, 2024

Le déserteur - Boris Vian



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
"Le Déserteur" è una celebre canzone antimilitarista scritta da Boris Vian nel 1954, pubblicata il giorno della disfatta francese nella Battaglia di Dien Bien Phu. Il brano, interpretato inizialmente da Marcel Mouloudji, è diventato un inno contro la guerra, esprimendo la protesta di un uomo chiamato alle armi che rifiuta di combattere. La canzone ha ispirato numerosi artisti internazionali, tra cui Joan Baez, e ha subito varie censure nel corso degli anni. In Italia, la versione più nota è quella tradotta da Giorgio Calabrese, interpretata da cantanti come Ornella Vanoni e Ivano Fossati diventando un simbolo del pacifismo e dell'antimilitarismo. Nonostante le controversie, il brano ha mantenuto il suo potere evocativo e il suo messaggio di pace. Le Déserteur è sicuramente una delle canzone contro la guerra più celebre di tutti i tempi. 

Monsieur le Président Je vous fais une lettre Que vous lirez peut-être Si vous avez le temps Je viens de recevoir Mes papiers militaires Pour partir à la guerre Avant mercredi soir Monsieur le Président Je ne veux pas la faire Je ne suis pas sur terre Pour tuer des pauvres gens C'est pas pour vous fâcher Il faut que je vous dise Ma décision est prise Je m'en vais déserter Depuis que je suis né J'ai vu mourir mon père J'ai vu partir mes frères Et pleurer mes enfants Ma mère a tant souffert Elle est dedans sa tombe Et se moque des bombes Et se moque des vers Quand j'étais prisonnier On m'a volé ma femme On m'a volé mon âme Et tout mon cher passé Demain de bon matin Je fermerai ma porte Au nez des années mortes J'irai sur les chemins Je mendierai ma vie Sur les routes de France De Bretagne en Provence Et je dirai aux gens: Refusez d'obéir Refusez de la faire N'allez pas à la guerre Refusez de partir S'il faut donner son sang Allez donner le vôtre Vous êtes bon apôtre Monsieur le Président Si vous me poursuivez Prévenez vos gendarmes Que je n'aurai pas d'armes Et qu'ils pourront tirer 

(versione Italiana) In piena facoltà Egregio presidente Le scrivo la presente Che spero leggerà La cartolina qui Mi dice terra terra Di andare a far la guerra Quest'altro lunedì Ma io non sono qui Egregio presidente Per ammazzar la gente Più o meno come me Io non ce l'ho con lei Sia detto per inciso Ma sento che ho deciso E che diserterò Ho avuto solo guai Da quando sono nato E i figli che ho allevato Han pianto insieme a me Mia mamma e mio papà Ormai son sotto terra E a loro della guerra Non gliene fregherà Quand'ero in prigionia Qualcuno mi ha rubato Mia moglie e il mio passato La mia migliore età Domani mi alzerò E chiuderò la porta Sulla stagione morta E mi incamminerò Vivrò di carità Sulle strade di Spagna Di Francia e di Bretagna E a tutti griderò Di non partire più E di non obbedire Per andare a morire Per non importa chi Per cui se occorrerà Del sangue ad ogni costo Andate a dare il vostro Se vi divertirà E dica pure ai suoi Se vengono a cercarmi Che possono spararmi Io armi non ne ho 


Nel testo della canzone il protagonista esprime la sua determinazione a non combattere, affermando di non voler partecipare alla violenza e di non avere armi. È pronto ad affrontare le conseguenze della sua scelta, sottolineando il coraggio di dissentire e di cercare una via di pace, nonostante il prezzo personale che potrebbe pagare.



COVER
  • 1971  Ornella Vanoni nel singolo Le Mantellate 
  • 1992  Ivano Fossati nell’album Lindbergh 
  • 2009  Luigi Tenco"Padroni della terra" nell'album Luigi Tenco: Inediti 
  • 2017 Gino Paoli nell’album 3 
  • 2018  Antonella Ruggiero nell’album Quando facevo la cantante




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