giovedì, gennaio 27, 2005

Felice Cascione


"...Fischia il vento e infuria la bufera scarpe rotte e pur bisogna andar a conquistare  la rossa primavera dove sorge il sol dell'avvenir...” 
Felice Cascione fu uno sportivo, medico, partigiano e comunista, figura simbolo della Resistenza italiana grazie al suo coraggio e alla sua profonda umanità. 
Attivo nell’antifascismo sin dal 1940, si laureò in medicina a Bologna nel 1942. L’anno successivo, mentre cresceva la sua fama di medico sensibile e generoso, “U megu” come veniva chiamato in dialetto ligure guidò insieme alla madre le manifestazioni popolari di Imperia che accompagnarono la caduta del fascismo. 
Per questo fu imprigionato dal governo Badoglio, restando in carcere fino a pochi giorni prima dell’armistizio.
Dopo l’8 settembre 1943 si unì alla lotta partigiana e divenne comandante di una brigata attiva nell’entroterra ligure. 
Morì il 27 gennaio 1944 durante uno scontro con le forze nazifasciste. 
In suo onore, la brigata prese il suo nome, e la sua figura divenne fonte d’ispirazione per molti giovani, tra cui Italo Calvino e il fratello Floriano, che si unirono alla seconda divisione partigiana “Garibaldi” a lui dedicata. 
Calvino lo ricordò come una leggenda vivente, sottolineandone l’influenza morale e il sacrificio.
Cascione è ricordato anche come autore del testo di Fischia il vento, una delle canzoni simbolo della Resistenza italiana, scritta sulla melodia russa Katyusha.
Il 27 aprile 2003, sulle alture alle spalle di Albenga, è stato inaugurato un monumento dedicato alla pace e alla Resistenza ligure in memoria di Felice Cascione.
La stele, opera dello scultore tedesco Rainer Kriester, era stata sfregiata tre giorni prima dell’inaugurazione da neofascisti che avevano anche tentato invano di abbatterla.



Felice Cascione
Medaglia d'Oro al Valor Militare


Felice Cascione partigiano e medico italiano

Vite che non sono la tua 
4. Felice Cascione"Aldo dice 26 x 1 
Quattro storie di Resistenza". Di Nicola Attadio


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