Il comandante Che (Let’s Face It) – Loredana Bertè: significato, analisi e omaggio al mito rivoluzionario
La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
“Il comandante Che (Let’s Face It)” è uno dei brani più impegnati della carriera di Loredana Bertè, pubblicato nel 1993 all'interno dell’album Ufficialmente dispersi.
Il disco, registrato all’Umbi Studio di Modena e missato al Morning Studio di Milano, uscì in contemporanea alla partecipazione della cantante al Festival di Sanremo, dove si esibì con la sorella Mia Martini nel celebre duetto “Stiamo come stiamo”.
Questo brano, scritto dalla stessa Bertè con Maurizio Piccoli (testo) e Paul Gerard Buchanan (musica), rappresenta un esempio di impegno politico e civile nella musica pop italiana dei primi anni ’90.
“Il comandante Che (Let’s Face It)” è un omaggio appassionato a Ernesto “Che” Guevara, simbolo mondiale di ribellione e dignità.
Il testo si apre su toni solenni e visionari, mescolando immagini poetiche e riferimenti storici, in un continuo dialogo tra memoria e presente.
“Bandiera e il cuore da guerrigliero che non si arrende mai, lo sguardo fiero da compañero che non tradisce mai.”
In questi versi, la memoria del Che non è nostalgia, ma richiamo alla coerenza e al coraggio.
Il colore rosso diventa il simbolo della passione, della rivoluzione e della dignità umana, una fiamma che arde ancora “nei cuori” di chi non si rassegna all'ingiustizia.
Uno degli elementi più suggestivi del brano è l’inserimento della voce originale di Fidel Castro, tratta dalla sua lettera di commiato a Che Guevara.
Questa scelta aggiunge una dimensione storica e politica forte, trasformando la canzone in una testimonianza di fratellanza e memoria internazionale.
Ai cori parteciparono i membri dell’Associazione lombarda di amicizia Italia-Cuba, confermando il legame tra il brano e il mondo dell’impegno civile e solidale. Loredana Bertè interpreta il brano con una voce potente e intensa, che fonde rabbia e commozione.
La canzone non è un semplice tributo biografico, ma una riflessione sulla dignità umana e sulla lotta per la libertà.
“Chi sparò, sparò alla storia, nei cuori è rossa la memoria. Guerra sia e sarà per la dignità. Ancora ottobre, la stessa luce di tanti anni fa.”
In questi versi si avverte un senso di continuità: la storia del Che diventa la storia di tutti coloro che resistono alle ingiustizie del potere.
Il riferimento ad “ottobre” (“Ancora ottobre, la stessa luce di tanti anni fa”) richiama il mese della morte di Guevara e il ricordo di un ideale che non muore.
Il disco Ufficialmente dispersi è uno dei più maturi e impegnati della carriera di Bertè.
Pur restando fedele alla sua cifra rock e provocatoria, l’artista affronta temi sociali e civili, mettendo in musica la ribellione, la dignità e il bisogno di giustizia.
Il comandante Che (Let’s Face It) si distingue per la sua forza politica e poetica, in linea con la tradizione della musica d’autore e della canzone di protesta.
A distanza di tempo, “Il comandante Che (Let’s Face It)” mantiene intatta la sua forza. Loredana Bertè dimostra come l’arte possa diventare testimonianza e come la musica possa dare voce a chi ha scelto di non arrendersi.
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