La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
La canzone "Il vecchio e il bambino" di Francesco Guccini, scritta nel 1972, racconta un dialogo tra due generazioni: un vecchio, che rappresenta il ricordo del passato, e un bambino, che simboleggia l'innocenza e la speranza del futuro.
La canzone "Il vecchio e il bambino" di Francesco Guccini, scritta nel 1972, racconta un dialogo tra due generazioni: un vecchio, che rappresenta il ricordo del passato, e un bambino, che simboleggia l'innocenza e la speranza del futuro.
I due camminavano, il giorno cadeva,il vecchio parlava e piano piangeva.Con l'anima assente, con gli occhi bagnati seguiva il ricordo di miti passati.I vecchi subiscono le ingiurie degli anni non sanno distinguere il vero dai sogni i vecchi non sanno, nel loro pensiero,distinguer nei sogni il falso dal vero.
Il testo rimane attuale e riflette sulla perdita di paesaggi naturali e sulla trasformazione del mondo dovuta all'intervento umano.
La conclusione della canzone arriva con la triste ed ironica frase finale del bambino:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".
Strutture, molte volte sono casermoni inverosimili, per le quali la frase “impatto ambientale” diventa quasi un complimento.
Ricordi di viste e panorami per sempre cancellati da “ il tetro contorno di torri di fumo”.
Ricordi indelebili per chi ha visto il prima (il vecchio) e “fiabe”inverosimili per chi si è trovato in questa situazione (il bambino)
Quante volte ci chiediamo come sarebbe stata quella pianura, quella collina o quel pezzo di mare senza quella traccia umana “irreversibile”.E il vecchio diceva, guardando lontano:"immagina questo, coperto di grano,immagina i frutti, immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori.E in questa pianura fin dove si perde crescevano gli alberi e tutto era verde cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell'uomo e delle stagioni".Il bimbo ristette, lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste.E poi disse al vecchio con voce sognante"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".
Strutture, molte volte sono casermoni inverosimili, per le quali la frase “impatto ambientale” diventa quasi un complimento.
Ricordi di viste e panorami per sempre cancellati da “ il tetro contorno di torri di fumo”.
Ricordi indelebili per chi ha visto il prima (il vecchio) e “fiabe”inverosimili per chi si è trovato in questa situazione (il bambino)
●COVER
- 1974 Nomadi nell'album I Nomadi interpretano Guccini
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