lunedì, marzo 27, 2006

Il vecchio e il bambino -Francesco Guccini



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
La canzone "Il vecchio e il bambino" di Francesco Guccini, scritta nel 1972, racconta un dialogo tra due generazioni: un vecchio, che rappresenta il ricordo del passato, e un bambino, che simboleggia l'innocenza e la speranza del futuro. Il testo rimane attuale e riflette sulla perdita di paesaggi naturali e sulla trasformazione del mondo dovuta all'intervento umano.
La conclusione della canzone arriva con la triste ed ironica frase finale del bambino:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".


Un vecchio e un bambino si presero per mano e andarono insieme incontro alla sera.
La polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera.
L'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare e tutto d'intorno non c'era nessuno solo il tetro contorno di torri di fumo.
I due camminavano, il giorno cadeva,il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscono le ingiurie degli anni non sanno distinguere il vero dai sogni i vecchi non sanno, nel loro pensiero,distinguer nei sogni il falso dal vero.
E il vecchio diceva, guardando lontano:"immagina questo, coperto di grano,immagina i frutti, immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori.
E in questa pianura fin dove si perde crescevano gli alberi e tutto era verde cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell'uomo e delle stagioni".
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste.
E poi disse al vecchio con voce sognante"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".


Quante volte ci chiediamo come sarebbe stata quella pianura, quella collina o quel pezzo di mare senza quella traccia umana “irreversibile”.
Strutture, molte volte sono casermoni inverosimili, per le quali la frase “impatto ambientale” diventa quasi un complimento.
Ricordi di viste e panorami per sempre cancellati da “ il tetro contorno di torri di fumo”.
Ricordi indelebili per chi ha visto il prima (il vecchio) e “fiabe”inverosimili per chi si è trovato in questa situazione (il bambino)


















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