domenica, gennaio 31, 2021

Cara maestra - Luigi Tenco



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Cara maestra è un brano del cantautore, attore, poeta, compositore Luigi Tenco.
Insieme a Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Giorgio Calabrese, i fratelli Gian Franco e Gian Piero Reverberi e altri, fu uno degli esponenti della cosiddetta "scuola genovese" .Il brano Cara maestra pubblicato nel 1962  fu "censurato", in particolare per la parte di testo che critica esplicitamente la chiesa e viene ritenuto dalla commissione d’ascolto come “un comizio politico” inaccettabile.
A causa di questa canzone di denuncia  Tenco viene allontanato dalle trasmissioni RAI per due anni.

Cara maestra, un giorno m'insegnavi che a questo mondo noi, noi siamo tutti uguali; ma quando entrava in classe il Direttore tu ci facevi alzare tutti in piedi, e quando entrava in classe il bidello ci permettevi di restar seduti... Mio buon curato, dicevi che la chiesa è la casa dei poveri, della povera gente; però hai rivestito la tua chiesa di tende d'oro e marmi colorati; come può adesso un povero che entra sentirsi come fosse a casa sua?... Egregio sindaco, m'hanno detto che un giorno tu gridavi alla gente: Vincere o morire! Ora vorrei sapere come mai vinto non hai eppure non sei morto, e al posto tuo è morta tanta gente che non voleva né vincere né morire...
 

 
Questo testo è una critica all'ipocrisia di alcune figure di autorità. 
Luigi Tenco mette in evidenza come queste persone sostengano l'uguaglianza e l'equità, ma poi agiscano in modo diverso nella pratica.


 "Io appunto una volta avevo fatto una canzoncina che diceva: "Mio buon curato..." eccetera. Non era niente di terribile. Solo qua e là un filino di ironia. Risultato: due anni senza metter piede alla TV". 
Luigi Tenco
 
 


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