I campi in aprile, Luciano Ligabue e l’omaggio a Luciano TondelliLa musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
La canzone “I campi in aprile”, scritta e interpretata da Luciano Ligabue e contenuta nell’album Giro del Mondo (2015), è un intenso tributo a Luciano Tondelli, giovane partigiano di Correggio morto il 15 aprile 1945 durante la battaglia di Fosdondo, pochi giorni prima della Liberazione. Il brano celebra il coraggio e il sacrificio dei partigiani italiani e riflette sull’importanza della memoria storica.
Luciano Tondelli nacque il 6 marzo 1926 a Correggio (RE). Combatté nella 77ª Brigata SAP “Fratelli Manfredi” con il nome di battaglia Bandiera. Durante la battaglia di Fosdondo perse la vita insieme ad altri quattro compagni, mentre alcuni riuscirono a salvarsi. Ancora oggi un cippo a Correggio ricorda il suo sacrificio.
L’ispirazione per “I campi in aprile” nacque durante una passeggiata di Ligabue nei dintorni di Correggio, dove notò un cippo commemorativo con il nome di Luciano Tondelli. Colpito dalla coincidenza con il nome e Pier Vittorio Tondelli, noto scrittore e drammaturgo italiano nato anch’egli a Correggio, Ligabue rifletté sull'importanza della memoria.
Nel brano, Ligabue dà voce a Tondelli, raccontando i pensieri di un giovane che scelse di rischiare tutto per difendere la libertà. I campi in aprile diventano simbolo di speranza e rinascita, mentre la scelta di combattere appare come un gesto inevitabile e autentico.
La canzone è un omaggio poetico, umano e storico non solo a Luciano Tondelli, ma a un’intera generazione di partigiani che lottò per la Liberazione d’Italia dal nazifascismo.
Musicalmente, il brano ha sonorità folk ed è stato molto apprezzato nei concerti.
La struttura musicale semplice ma intensa permette al testo di risaltare, sottolineando l’emozione e la memoria collettiva legata alla Resistenza.
Se fossi lì in mezzo avrei novant'anni avrei dei nipoti con cui litigare ma ho fatto un scelta in libera scelta non credo ci fosse altra scelta da fare scelta migliore
Luciano Riccardo Ligabue, nato a Correggio il 13 marzo 1960, è un cantautore, scrittore, regista, sceneggiatore e produttore italiano, tra i principali esponenti del rock contemporaneo italiano insieme a Vasco Rossi. Dopo il diploma in ragioneria, ha svolto diversi lavori, tra cui bracciante stagionale, metalmeccanico, conduttore radiofonico, commerciante e persino consigliere comunale per il Partito Comunista Italiano nel suo paese natale.
Nel 1986 fonda con alcuni amici il gruppo amatoriale Orazero, con cui partecipa a concorsi e concerti locali. L’anno successivo inizia a farsi conoscere con canzoni come Sogni di rock ’n’ roll, vincendo il concorso Terremoto Rock. Nel 1989 pubblica il suo primo album solista, Ligabue, che ottiene un grande successo, seguito da altri dischi popolari come Lambrusco, coltelli, rose & pop corn (1991) e Sopravvissuti e sopravviventi (1993).
Ligabue è anche regista: il suo primo film, Radiofreccia (1998), presentato al Festival di Venezia, ha ricevuto numerosi premi, tra cui tre David di Donatello. La sua carriera musicale è caratterizzata da concerti intensi e tour molto estesi, tra cui il celebre Neverending Tour, che ha consolidato la sua fama in Italia.
Oltre alla musica e al cinema, Ligabue ha pubblicato diversi romanzi e continua a coltivare la sua attività artistica spaziando in vari ambiti culturali, mantenendo sempre un forte legame con la sua terra emiliana e con tematiche sociali.
Se muori in aprile se muori col sole finisce che muori aspettando l'estate a me è capitato a guerra finita mancavano solo dieci giornate
“I campi in aprile” invita a non dimenticare la storia e a riflettere sul valore della libertà. La vicenda di Luciano Tondelli diventa simbolo universale di coraggio, sacrificio e memoria storica, mostrando come un singolo gesto possa rappresentare l’intera lotta per la libertà e la dignità umana.
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