giovedì, dicembre 26, 2024

Il partigiano - Marlene Kuntz



La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare. 
"Il partigiano" o "Il bersagliere ha cento penne" è una canzone di lotta che ha origini nel contesto della Resistenza italiana. Si tratta di un adattamento di un canto militare alpino della Prima Guerra Mondiale, originariamente dedicato ai bersaglieri. Durante la Resistenza del 1944, i partigiani delle montagne liguri riadattarono questa melodia per esprimere il loro spirito di libertà e determinazione nella lotta contro l'occupazione nazi-fascista e contro il regime fascista stesso. La canzone divenne un simbolo della resistenza e della lotta per la liberazione. La canzone si è diffusa in tutta Italia, celebrando il valore e il sacrificio dei partigiani. Il testo celebra il coraggio e la superiorità morale del partigiano, descritto come un combattente per la libertà, senza privilegi né decorazioni, ma animato da forza e determinazione.
"Il bersagliere ha cento penne, l'alpino ne ha una sola, il partigiano ne ha nessuna e sta sui monti a guerreggiar."
I partigiani non indossavano un'uniforme regolare, ma abiti variopinti che riflettevano la loro origine popolare, come giacche militari, camicie rosse, vestiti civili, fazzoletti colorati e cappelli diversi. Il loro aspetto, talvolta trasandato con capelli lunghi e barbe non curate, simboleggiava l'assenza di insegne e decorazioni, evidenziando la loro lotta appassionata per la libertà.
"Quando poi ferito cade non piangetelo dentro al cuore, perché se libero un uomo muore che cosa importa di morir."

"La canzone Il partigiano ha conosciuto diverse reinterpretazioni nel corso del tempo, inclusa quella dei Marlene Kuntz, che l'hanno rivisitata in chiave rock alternativo. La loro versione si distingue per l'uso di chitarre distorte, un ritmo energico e un'interpretazione carica di emozione, rinnovando così il significato di un brano legato alla Resistenza. Il brano nel giugno del 2012 viene reso disponibile per il download gratuito su Twitter, versione già eseguita durante il tour dello stesso anno. Il videoclip promozionale, diretto da Flavio Nani, viene presentato il 14 luglio al festival Collisioni, insieme alla mostra dell'artista Marco Cazzato, che ha ideato il video e realizzato la copertina di Canzoni per un figlio. La canzone, con il suo valore storico e culturale, continua a essere celebrata in eventi commemorativi, mantenendo viva la memoria della lotta partigiana e il suo simbolismo di libertà e giustizia."


COVER

  • 1998 C.S.I. Guardali negli occhi nell'album La terra, la guerra, una questione privata (live). Il brano originale del 1995 è una fusione tra Bella Ciao, Per i morti di Reggio Emilia, La Badoglieide e Il bersagliere ha cento penne. 



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