venerdì, dicembre 14, 2007

I Funerali Di Berlinguer-Modena City Ramblers

« Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia. »
Enrico Berlinguer

La musica può fare riflettere, sognare,capire e ricordare.
Traccia numero sei del cd Riportando Tutto A Casa del 1994 i Funerali Di Berlinguer dei Modena City Ramblers racconta dei funerali di Enrico Berlinguer nel giugno '84 vista da un gruppo di militanti di Carpi che volle parteciparvi. Enrico Berlinguer è stato un politico italiano, segretario generale del Partito Comunista Italiano (PCI) dal 1972 fino alla sua morte.

Un popolo intero trattiene il respiro e fissa la bara, sotto al palco e alla fotografia. La città sembra un mare di rosse bandiere e di fiori e di lacrime e di addii.Eravamo all'Osteriola, una sera come tante, a parlare come sempre di politica e di sport, è arrivato Ghigo Forni, sbianchè come un linsol, (..., bianco come un lenzuolo,)an s'capiva 'na parola du bestemi e tri sfundon. ( non si capiva una parola due bestemmie e tre strafalcioni.)"Hanno detto per la radio che c'è stata una disgrazia, a Padova è stato male il segretario del PCI" Luciano va al telefono parla in fretta e mette giù "Ragazzi, sta morendo in compagno Berlinguer".Pipein l'è andè in canteina (...è andato in cantina)a tor des butiglioun, (a prendere dieci bottiglioni)a i'am fat fora in tri quert d'ora, ( li abbiamo fatti fuori in tre quarti d'ora)l'era al vein ed l'ocasioun ( era il vino delle occasioni)a m'arcord brisa s'le suces ( non ricordo cosa è successo)d'un trat as'sam catee ( d'un tratto ci siamo trovati)in sema al treno c'as purteva ( sul treno che ci portava)ai funerel ed Berlinguer. ( ai funerali di...)A Modena in stazione c'era il treno del partito, ci ha raccolti tutti quanti, le bandiere e gli striscioni a Bologna han cominciato a tirare fuori il vino e a leggersi a vicenda i titoli dell'Unità.C'era Gianni lo spazzino con le carte da ramino, ripuliva tutti quanti da Bulagna a Sas Marcoun, (...da Bologna a Sasso Marconi)ma a Firenze a selta fora Vitori "al professor", ( ma a Firenze salta fuori Vitorio "il professore",)do partidi quattro a zero dopo Gianni l'è stè boun. ( due partite quattro a zero dopo Gianni è stato buono)I vecc i an tachee ( I vecchi hanno cominciato)a recurder i teimp andee, ( a ricordare i tempi andati)i de d'la resisteinza ( i giorni della Resistenza)quand'i eren partigian ( quando erano partigiani)a'n so brisa s'le cuntee ( non so se sia contato)ma a la fine a s'am catee ( ma alla fine ci siamo trovati)in sema al treno c'as purteva (sul treno che ci portava)ai funerel ed Berlinguer. ( ai funerali di...)Gli amici e i compagni lo piangono, i nemici gli rendono onore, Pertini siede impietrito e qualcosa è morto anche in lui. Pajetta ricorda con rabbia e parla con voce di tuono ma non può riportarlo tra noi.Roma Termini scendiamo, srotoliamo le bandiere, ci fermiamo in piazza esedra per il solito caffè parte Gianni il segretario e nueter tot adree (...e noialtri tutti dietro)per andare a salutare il compagno Berlinguer. Con i fazzoletti rossi ma le facce tutte scure, non c'era tanta voglia di parlare tra di noi, po' n'idiota da 'na ca la tachè a sghignazer, ( poi un'idiota da una casa ha cominciato a sgnignazzare)a g'lom cadeva a tgnir ferem Gigi se no a'l finiva mel. ( siamo riusciti a tenere fermo Gigi se no finiva male)A sam seimpre ste de dre ( Siamo sempre stati dietro)e quand'a sam rivee ( e quando siamo arrivati)la piaza l'era pina ( la piazza era piena)"ma quant comunesta a ghè" ("ma quanti comunisti ci sono")a'n g'lom cadeva a veder un caz ( non siamo riusciti a vedere un cazzo)ma anc nueter as' sam catee ( ma anche ci siamo trovati)in sema al treno c'as purteva (sul treno che ci portava)ai funerel ed Berlinguer ( ai funerali di...)Pipein l'è andè in canteina a tor des butiglioun, a i'am fat fora in tri quert d'ora, l'era al vein ed l'ocasioun a m'arcord brisa s'le suces d'un trat as'sam catee in sema al treno c'as purteva ai funerel ed Berlinguer.

Dopo una legislatura da parlamentare europeo (eletto nel 1979 per le liste del PCI), in vista delle successive elezioni del 1984 Berlinguer si recò a Padova il 7 giugno,sul palco di Piazza della Frutta, dove effettuò un appassionato comizio. Poco dopo aver pronunciato la frase: "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda" venne colpito da un ictus. Evidentemente provato dal malore, continuò il discorso fino alla fine[10], nonostante anche la folla, dopo i cori di sostegno, urlasse "basta, Enrico!". Le persone che lo stavano ascoltando lo trasportarono in albergo dove, crollando, si addormentò sul letto della sua stanza, entrando subito in coma. Venne chiamato un medico che constatò la gravissima situazione. Venne trasportato all'ospedale Giustinianeo, ma i soccorsi furono vani: un comunicato datato 11 giugno del sovrintendente sanitario affermò che il politico sardo era venuto a mancare alle 12:45.
Il Presidente della Repubblica Pertini arrivò subito a Padova per recarsi da Berlinguer. Fece in tempo ad entrare in stanza per vederlo e baciarlo sulla fronte. Poche ore dopo il decesso, si impose per trasportare la salma sull'aereo presidenziale, citando la frase: Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta. Commovente fu il suo saluto al funerale dove si chinò con la testa sopra la bara, baciandola.
Milioni di persone parteciparono al suo funerale che, in numero di partecipanti, è stato il più imponente in tutta la storia d'Italia, secondo solo a quello di Giovanni Paolo II. Il corteo con la bara, accompagnato dalla musica dell'Adagio di Albinoni sfilò dalla sede del PCI, in via delle Botteghe Oscure, a piazza S. Giovanni, rendendo così palese l'ammirazione che una larga parte dell'opinione pubblica italiana aveva nei suoi confronti. Persino il segretario del MSI Giorgio Almirante si recò a rendere omaggio al feretro dell'avversario suscitando lo stupore della folla in coda per entrare nella camera ardente. A ricevere Almirante fu Giancarlo Pajetta al quale venne dato l'incarico di pronunciare l'orazione funebre di Berlinguer.
Il giorno delle elezioni europee, il 17 giugno 1984 il PCI, nonostante la scomparsa di Berlinguer, decise di lasciare il suo segretario capolista e chiese di votarlo in modo plebiscitario. Le elezioni, forse anche per gli eventi precedenti, decretarono la vittoria del PCI che, per la prima ed unica volta nella storia, sorpassò seppur di poco la DC, affermandosi come primo partito italiano (33,3% contro 33,0%). Precedentemente, con Berlinguer, il PCI nel 1976 ha toccato il massimo storico del 34,4%.
Per decisione della famiglia, Berlinguer è sepolto a Roma nel Cimitero di Prima Porta, nonostante il Partito avrebbe voluto che fosse tumulato al Cimitero del Verano nel Mausoleo dove riposavano i grandi dirigenti comunisti Togliatti, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Longo e dove nel 1999 verrà sepolta Nilde Iotti.

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